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Disciplinari



Barbera d'Asti
Decreto del presidente della Repubblica del 17 gennaio 1991

Denominazione di origine controllata del vino "Barbera d'Asti"

Ha sostituito il Dpr 9 gennaio 1970 (modificato dai Dpr 7 settembre 1977 e 22 giugno 1987)
La denominazione di origine controllata "Barbera d'Asti" è riservata al vino che risponde ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.

Vitigno: il vino "Barbera d'Asti" deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai seguenti vitigni presenti nei vigneti nelle proporzioni appresso indicate: Barbera: dall' 85 al 100 % Freisa, Grignolino e Dolocetto, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15 %

Il vino "Barbera d'Asti", all'atto dell'immissione al consumo deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
Colore : rosso rubino tendente al rosso granato con l'invecchiamento.
Odore : vinoso, con profumo caratteristico, tendente all'etereo con l'invecchiamento.
Sapore: asciutto, tranquillo, di corpo, con adeguato invecchiamento più armonico, gradevole, di gusto pieno.
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12 %.
Acidità totale minima: 4,5 g/l
Estratto secco netto minimo: 23 g/l

Zona di produzione : la zona di produzione del vino "Barbera d'Asti" comprende i territori dei seguenti comuni:
Provincia di Asti: Agliano, Albugnano, Antignano, Aramengo, Asti, Azzano d'Asti, Baldichieri, Belveglio, Berzano San Pietro, Bruno, Bubbio, Buttigliera d'Asti, Calamandrana, Calliano, Calosso, Camerano Casasco, Canelli, Cantarana, Capriglio, Casorzo, Cassinasco, Castagnole Lanze, Castagnole Monf.to, Castel Boglione, Castell'Alfero, Castellero, Castelletto Molina, Castello di Annone, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castelnuovo Don Bosco, Castel Rocchero, Celle Enomondo, Cerreto d'Asti, Cerro Tanaro, Cessole, Chiusano d'Asti, Cinaglio, Cisterna d'Asti, Coazzolo, Cocconato, Corsione, Cortandone, Cortanze, Cortazzone, Cortiglione, Cossombrato, Costigliole d'Asti, Cunico, Dusino San Michele, Ferrere, Fontanile, Frinco, Grana, Grazzano Badoglio, Incisa Scapaccino, Isola d'Asti, Loazzolo, Maranzana, Maretto, Moasca, Mombaldone, Mombaruzzo, Mombercelli, Monale, Monastero Bormida, Moncalvo, Moncucco T.se, Mongardino, Montabone, Montafia, Montaldo Scarampi, Montechiaro d'Asti, Montegrosso d'Asti, Montemagno, Montiglio, Moransengo, Nizza Monf.to, Olmo Gentile, Passerano Marmorito, Penango, Piea, Pino d'Asti, Piovà Massaia, Portacomaro, Quaranti, Refrancore, Revigliasco d'Asti, Roatto, Robella, Rocca d'Arazzo, Roccaverano, Rocchetta Palafea, Rocchetta Tanaro, San Damiano d'Asti, San Giorgio Scarampi, San Martino Alfieri, San Marzano Oliveto, San Paolo Solbrito, Scurzolengo, Serole, Sessame, Settime, Soglio, Tigliole, Tonco, Tonengo, Vaglio Serra, Valfenera, Vesime, Viale d'Asti, Viarigi, Vigliano, Villafranca d'Asti, Villa San Secondo, Vinchio.
Provincia di Alessandria: Acqui, Alfiano Natta,Alice Bel Colle, AltaVilla Monf.to, Bergamasco,Bistagno, Borgoratto Alessandrino, CamagnaMonf.to, Camino, Carentino, Casale Monf.to, Cassine, Castelletto Merli, Cellamonte, Cereseto, Cerrina, Coniolo, Conzano, Cuccaro Monf.to, Frascaro, Frassinello Monf.to, Fubine, Gabiano, Gamalero, Lu Monf.to, Mirabello Monf.to, Mombello Monf.to, Moncestino, Murisengo, Occimiano, Odalengo Grande, Odalengo Piccolo, Olivola, Ottiglio, Ozzano Monf.to, Pontestura, Ponzano Monf.to, Ricaldone, Rosignano Monf.to, Sala Monf.to, San Giorgio Monf.to, San Salvatore Monf.to, Serralunga di Crea, Solonghello, Strevi, Terruggia, Terzo, Treville, Vignale, Villadeati, Villamiroglio.

Invecchiamento minimo per legge: il vino "Barbera d'Asti" può essere designato in etichetta con la menzione "superiore" qualora sia immesso al consumo con un titolo alcolometrico volumico totale minimo di 12,5% dopo un periodo di invecchiamento obbligatorio non inferiore a un anno con un minimo di sei mesi in botti di rovere.

FONTE: G.u. Repubblica italiana n. 110 del 13 maggio 1991, artt. 1, 2, 3, 6, 7.

ALTRO

D.O.C. riconosciuta nel 1970, il Barbera d'Asti è stato lodato forse per primo da Paolo Diacono, attribuendogli il merito d'aver ubriacato i Franchi nella battaglia di Refrancore nel 663 che conseguentemente vennero battuti dai Longobardi.

Nonostante il nome Barbera d'Asti, questo vino viene prodotto anche in numerosi comuni della provincia di Alessandria. Fra le zone vocate si segnalano quelle storiche di di Costigliole d'Asti, Rocca d'Arazzo, Carentino, Castelboglione, Nizza Monferrato, Vinchio.

Ottenuto da uve Barbera, a cui sono ammesse soli o congiuntamente Freisa, Grignolino e Dolcetto fino ad un massimo del 15%, il Barbera d'Asti ha colore rosso rubino, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, con profumo caratteristico, tendente all'etereo con l'invecchiamento, sapore asciutto, tranquillo, di corpo, con adeguato invecchiamento più armonico, gradevole, di gusto pieno.

Ha gradazione alcolica minima di 12%, mentre il tipo "superiore" ha gradazione alcolica minima di 12.5%. L'invecchiamento previsto dura almeno fino al 1° marzo successivo alla vendemmia; il tipo "superiore" è invecchiato per almeno un anno (di cui 6 mesi in botti di rovere) a partire dal 1° gennaio successivo alla vendemmia.

Vino sostenuto da tutto pasto, servito a 16-18°C se giovane e 18-20°C se invecchiato, il Barbera d'Asti si abbina a risotto con salsiccia, bagna cauda, spezzatino di vitello, cotechino con polenta.
Affinabile per più anni, questo vino ha registrato nel '97, nel '98 e nel 2000 tre annate eccezionali.
Il Barbera d'Asti è conosciuto ed apprezzato anche in paesi europei quali la Germania, la Svizzera, l'Austria e l'Olanda.